venerdì 14 agosto 2009

il mito di Didone innamorata di Enea


... alla ricerca di una figura regale trovo richiami a quella di Didone (Eneide di Virgilio) ....

Enea sulle coste della Libia, dopo il naufragio incontra la madre Venere che, nelle sembianze di una cacciatrice, lo informa sul luogo in cui è approdato.
CARTAGINE -
La sua regina, Didone, proveniva da Tiro dove regnava lo spietato fratello Pigmalione, che per impossessarsi dei suoi beni le aveva ucciso a tradimento il marito Sicheo.
All'ignara regina apparve pero' in sogno l'ombra del marito che, svelatole quanto accaduto le consiglio' di andarsene.

Sulle coste libiche Didone chiese a Iarba, il potente re dei Getulli, un terreno su cui fondare la nuova città
Il re, prendendosi gioco di lei dichiarò che le avrebbe concesso un apprezzamento di terreno tanto grande quanto avrebbe potuto contenerne una pelle di bue.
Didone, per nulla intimorita, ne tagliò a strisce sottilissime una e occupo' tutta la terra che riuscì a racchiudere tra queste e il mare

A Cartagine Enea chiese ospitalità alla regina che ben conosceva la fama dell'eroe.
Venere, per non far correre nessun pericolo al figlio finchè si trovava a Cartagine decise di fare in modo che Didone si innamorasse di lui.
La sera del banchetto quindi la regina apparve rapita da lui e gli chiese di narrare la tragica storia di Troia.
La passione di Didone era ricambiata da Enea anche per l'intervento di Venere e Giunone. Un giorno durante una partita di caccia, complici le due dee un terribile temporale costrinse i partecipanti a cercar riparo nelle campagne .
Enea e Didone si ritrovarono pressso la medesima caverna dove celebrarono occulte nozze.

Il re Iarba, che aveva aiutato la regina al suo arrivo nel paese straniero e che da lei era stato respinto offeso chiese giustizia a Giove, il quale invio' Mercurio a ricordare all'eroe quale fosse il suo dovere (la fondazione di Roma)
Enea decise di partire

Fingendo di aver ricevuto i consigli di una sacerdotessa circa il modo di liberarso della sua insana passione attraverso prodigiosi incantesimi, invitò la sorella ad alzare una pira nella reggia ed a mettere ogni ricordo dell'amato , le armi, le vesti.
Enea decise di partire all'alba, la regina dall'alto della sua torre scorse la nave troiana allontanarsi e quindi si gettò nella pira e si uccise trafiggendosi con la spada di Enea.

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