giovedì 20 agosto 2009

GUEVARA


… certo che un POST su GUEVARA da me…

:-DDDDDDDDDDDDDD
Chi l'avrebbe mai detto?
Misteri della crescita personale…

Sto leggendo la SPLENDIDA BIOGRAFIA - Senza perdere la tenerezza di PACO IGNACIO TAIBO II
(Edizioni il Saggiatore)

Che veramente meriterebbe di essere regalata a PIENE MANI - cosa che faro' -

Non posso riportarla TUTTA in un POST - e tutto sarebbe da riportare

Scelgo quindi tre pezzetti

La conclusione dell'autore, un pezzetto divertente sul rapporto col padre e l'addio a Cuba per il Congo (lettera a Fidel)
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C'è un ricordo, dalle migliaia di foto, magliette, poster , dischi , nastri, cartoline, ritratti, itinerari turistici, cd, fantasmi, testimonianze, della società industriale che non sa custodire i suoi miti nella sobrietà della memoria, il Che ci guarda attento.
Ritorna al di la' di tutte le cianfrusaglie, in un'epoca di naufragi il Che è il nostro santo laico.
Quasi quarant'anni dopo la sua morte, la sua immagine attraversa le generazioni, il suo mito passa di corsa attraverso i deliri di grandezza del neoliberismo.

IRRIVERENTE, BEFFARDO,. OSTINATO, MORALMENTE OSTINATO, INDIMENTICABILE
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Comunque il momento di respiro che si è concesso coincide con l'arrivo all'Avana della sua famiglia.
C'è una sequenza di fotografie che rivela da una parte il desiderio di respiro, di riposo che il Che ha accumulato in quegli ultimi mesi, e dall'altra l'affetto che lo unisce alla madre.
(…)
Il padre gli domanda che cosa pensa di fare adesso con la medicina.

SENTI PAPA' PER LA MIA MEDICINA, DATO CHE TI CHIAMI ERNESTO GUEVARA COME ME, NEL TUO UFFICIO DI COSTRUTTORE METTICI UNA TARGA CON IL TUO NOME E DI SOTTO "MEDICO " E POI PUOI COMINICIARE AD AMMAZZARE GENTE SENZA NESSUN PERICOLO.

IL padre insiste ed il Che risponde seriamente
DELLA MIA MEDICINA POSSO DIRTI CHE è UN PEZZO CHE L'HO ABBANDONATA . ADESSO SONO UN COMBATTENETE CHE LAVORA PER SOSTENERE UN GOVERNO. CHE SARA' DI ME?
IO STESSO NON SO IN QUALE TERRA LASCERO' LE MIE OSSA.
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La sera del 31 marzo Fidel ed il Che escono a parlare.

Il Che gli consegna i fogli che ha scritto in quei giorni - è la lettera dell' addio

Fidel, mi ricordo in questa ora di molte cose, di quando ti conobbi in casa di Maria Antonia , di quando mi proponesti di venire, di tutta la tensione dei preparativi.
Un giorno passarono a chiedere chi si sarebbe dovuto avvisare in caso di morte e la possibilità reale che questo accadesse ci colpi' tutti.
Poi scoprimmo che era vero , che in una rivoluzione (se è vera rivoluzione) o si trionfa o si muore.
Molti compagni sono caduti lungo la strada della vittoria.
Oggi tutto ha toni meno drammatici, perche' siamo diventati piu' maturi, ma il fatto si ripete.


SENTO DI AVER COMPIUTO LA PARTE DI DOVERE CHE MI LEGAVA ALLA RIVOLUZIONE CUBANA SUL SUO TERRITORIO E MI CONGEDO DA TE, DAI COMPAGNI, DAL TUO POPOLO, CHE ORMAI E' IL MIO.
HO VISSUTO GIORNI MAGNIFICI E AL TUO FIANCO HO PROVATO L'ORGOGLIO DI APPARTENERE AL NOSTRO POPOLO NEI GIORNI LUMINOSI E TRISTI DELLA CRISI DEI CARAIBI.
POCHE VOLTE COME IN QUEI GIORNI UNO STATISTA HA BRILLATO TANTO. SONO ANCHE ORGOGLIOSO DI AVERTI SEGUITO SENZA ESITAZIONI IDENTIFICANDOMI CON IL TUO MODO DI VEDERE E VALUTARE IL PERICOLO ED I PRINCIPI.

ALTRE TERRE DEL MONDO RECLAMANO IL CONTRIBUTO DEI MIEI MODESTI SFORZI

IO POSSO FARE CIO' CHE A TE è NEGATO DALLE TUE RESPONSABILITA' ALLA DIREZIONE DI CUBA ED E' GIUNTO IL MOMENTO DI SEPARARCI.

LASCIO QUI LA PARTE PIU' PURA DELLE MIE SPERANZE DI COSTRUTTORE ED I PIU' CARI DEI MIEI CARI E LASCIO UN POPOLO CHE MI HA ACCOLTO COME UN FIGLIO, QUESTO LACERA UNA PARTE DEL MIO SPIRITO.

RIPETO ANCORA UNA VOLTA CHE SOLLEVI CUBA DA QUALSIASI REPONSABILITA', TRANNE QUELLA DELL'ESEMPIO.

NON LASCIO AI MIEI FIGLI E A MIA MOGLIE NESSUN BENE MATERIALE E NON MI PREOCCUPA, SONO CONTENTO CHE SIA COSI'.
NON CHIEDO NIENTE PER LORO PERCHE' LO STATO DARA' QUANTO BASTA PER VIVERE ED ISTRUIRSI

AVREI MOLTE COSE DA DIRE A TE ED AL NOSTRO POPOLO MA SENTO CHE NON SONO NECESSARIE , LE PAROLE NON POSSONO ESPRIMERE CIO' CHE VORREI E NON VALE LA PENA DI IMBRATTARE ALTRA CARTA